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venerdì 17 novembre 2017

Demotivazione immotivata

Ovvero come tanti imprenditori, e manager, riescono ad ottenere (spesso inconsapevolmente e loro malgrado, anzi forse perchè si impegnano molto) un calo della motivazione e della produttività nelle loro aziende.
Quella della demotivazione (e della scarsa produttività conseguente) è una piaga che rappresenta anche il principale costo della NON qualità all’interno delle aziende.
Non bisogna sforzarsi per comprendere quanto possa costare ad un’impresa rischiare di perdere i propri migliori collaboratori, accrescere il numero di quelli che decidono di “fare giusto il loro dovere” e rafforzare quanti operano ad un livello di “funzione minima irriducibile”.

Il brutto della demotivazione è che molti imprenditori e manager non accettano di considerarsi la principale causa di questo fenomeno. Quindi scaricano le colpe all'esterno: gli altri  non mi capiscono, sono degli animali, sono solo invidiosi e avidi, non si impegnano e sono ignoranti! (collaboratori e dipendenti ovvio). 
Il bello sarebbe che per abbattere questo costo non serve aggiungere alcun costo, basta un cambio di atteggiamento e un conseguente adeguamento delle pratiche incentivanti e retributive in direzione di una sana meritocrazia o quantomeno non smaccatamente orientate alla demeritocrazia. Non è così facile perchè, anche se sembra smaccatamente normale (meno che geniale), è un atteggiamento razionale, ma molti non ci arrivano nemmeno a capire questo concetto.
Esempio: Anche se è pagato proprio tanto, l'amico Marchionne (non nostro) ha detto che a Monza il risultato gli ha fatto schifo, anzi gli sarebbero girate. Risultato di questa esternazione, nelle gare successive è andata molto peggio. Squadra demotivata, alto stress e grande sfiga, non hanno permesso di raggiungere risultati migliori ma sono peggiorati in tutto. Bravo Marchionne, ma lui è sicuro che è colpa di un altro ed il suo stipendio quindi non cambierà.

Il minimo comune demotivatore:
Quella che segue è una sorta di “espressione matematica” per favorire e promuovere l’improduttività aziendale, diffondere il malcontento e fare in modo che le migliori risorse inizino ad organizzarsi per andarsene.

Ci sono tre fattori:
1. Le migliori risorse, i tuoi “top performer”, i migliori produttori, collaboratori, venditori hanno già un piede fuori dalla porta (oppure hanno la testa altrove, rivolta verso nuove e più incentivanti opportunità).
2. I collaboratori nella norma, i “mid performer”, quelli che svolgono con diligenza il loro lavoro pur non raggiungendo mai delle prestazioni eccezionali, si chiedono cose tipo: “ma chi me lo fa fare di dare più di così se non ne ricavo dei vantaggi?”
3. Le risorse improduttive i “low performer” si sentono perfettamente a loro agio e si radicano all’interno della tua organizzazione riuscendo talvolta ad occupare proprio i posti lasciati vacanti dei top performer migrati altrove.

A questo accade che i “low performer” del punto 3 riescono ad influenzare verso l’improduttività i “mid performer” del punto 2 grazie agli errori che hai fatto ti imprenditore o manager nei confronti dei “top performer” del punto 1.
È “matematico”, succede pressoché sempre così, per questo quella dell’improduttività si può definire “un’espressione matematica” o “una formula”.

Non succede a caso, non sei stato sfortunato, non hai sbagliato a scegliere le persone, non capitano tutte a te, semplicemente hai applicato (spesso inconsapevolmente e tuo malgrado) la formula e questa ti ha dato “matematicamente” il suo risultato.

Un esempio lampante è quando chi produce meglio e di più, riceve “in premio” il lavoro di chi produce di meno, senza che vi siano conseguenze penalizzanti per chi trascura il lavoro, o incentivanti per chi invece se ne fa carico.

Molti manager saranno anche bravi a contare i soldi che producono (per le loro tasche), ma come tanti politici inetti, molti altri hanno la responsabilità di gruppi sociali o lavorativi che non rendono affatto, perchè è matematico chiedersi: Se tu sei solo un avido leccaculo, perchè io, pagato 1000 volte meno di te, devo essere abile, efficiente ed impegnato? Il caso Telecom è la milionaria liquidazione ad un management tanto avido quanto inefficace sono esempi scritti sui giornali.












giovedì 22 dicembre 2016

Lavoro: il meglio ed il peggio, non solo salario

Abbiamo trovato e riproponiamo un'interessante statistica sui lavori migliori e sui lavori peggiori. Questo accade in USA, il fattore salariale per la loro mentalità non è indifferente, cosa che invece in Italia non è affatto uguale, perchè il lavoro migliore è quello certo, supergarantito, poco impegnativo, tranquillo: LO STATALE.
In ogni caso in questa classifica, sono presenti attività interessanti perchè nuove e perchè ricercate dal mercato.
Lavori Migliori:
Analista dati scientifici. Il settore forse meglio retribuito fra i lavori da dipendente, tasso di crescita degli occupati al 16%. Non un'espansione enorme, ma le opportunità riguardano diversi campi di applicazione
Statistico. Ben pagato, ma la crescita dell'importanza dell'analisi statistica dona al settore il più alto tasso di espansione: il numero degli addetti segna un +34% annuo.
Analista information security. Il settore ha un tasso di crescita del 18%. Il
moltiplicarsi di contenuti sensibili archiviati online e la crescente importanza dell'uso dei 'cloud' spingono la domanda di specialisti.
Audiologo. Paga media di 73.060 dollari l'anno, non altissima, ma con un robusto tasso di espansione: +29%. In una popolazione che tende a invecchiare, gli specialisti dell'udito diventano sempre più indispensabili.
Ecografista. Il lavoro meno pagato in questa classifica, ha un tasso di espansione del 24%. Questi specialisti sono via via più ricercati man mano che migliorano le tecnologie ecografiche. Con esclusione per le ecografie sanitarie, che spettano ad un medico, altre tipologie di ecografista ci sono sconosciute.
Matematico. Guadagnano bene, 103.720 dollari l'anno, e hanno un tasso di
crescita del 21%. il numero di lavoratori dipendenti nella categoria è piuttosto basso, ma nel settore privato cresce la richiesta di analisi matematiche. E' forte anche la richiesta di professori universitari.
Ingegnere software. Nonostante la crisi, il settore dell'Information Technology resta solido con un tasso di crescita del 17%.
Analista di sistemi di computer. Tecnologia ancora ed altro settore sospinto dall'innovazione. Tasso di crescita del 21% .
Logopedista. Tasso di espansione del 21% e buona retribuzione. Sono in crescita i pazienti, sia giovani che vecchi, a sostenere la crescita di questa professione.
Attuario. Ben pagati, crescita della domanda pari al 18% sostenuta dalla crescente accessibilità delle polizze sanitarie e del settore assicurativo. Il problema ora diventa sapere cosa fa un attuario. 

Lavori peggiori:
Venditori di pubblicità. Crescita che si contrae al -3%, paga di appena 47.890 dollari annui, con prospettive di lavoro in forte calo, per la prima volta.
Tassisti. Il loro numero cresce del 13%, ma la paga è solo appena più alta dei commessi, stretti fra la scarsità di clienti e la crescita di modalità alternative come Uber.
Pompieri. Loro servono ancora, la paga è decente, restano i pericoli e lo stress. Peggio del loro, solo quello dei soldati al fronte.
Giornalista di quotidiano. Contrazione annua pari al -9% e paga in calo. Il graduale declino della carta stampata sembra inarrestabile e impatta negativamente sulle prospettive del settore.
Boscaiolo. Calo del 4% nell'occupazione del settore e paga media a 35.160 dollari. Scende la domanda di legname, anche a causa del declino delle vendite di giornali su carta. Macchinari sempre più efficienti limitano il settore.
Produttore tv. Contrazione delle opportunità di lavoro, paga bassa e stress alto. Settore a -9%.
Disc Jockey. Massacrati dalla tecnologia, il settore cala dell'11% e la paga si ferma a 29.010 dollari l'anno. I dj sono cruciati dai servizi di streaming e podcast e dai tagli nel settore radiofonico.
Personale militare arruolato. Crescita annua non rilevata, paga a 27.936 dollari e il lavoro forse più stressante di tutto l'elenco. Sono messi peggio dei pompieri.
Disinfestatori. calo lieve, -1%. Paga bassa per maneggiare pesticidi potenzialmente rischiosi.
Commessi al dettaglio. settore in crescita del 7%, è spesso un primo lavoro per i giovani. Ma l'impegno paga solo 21.670 dollari l'anno.

Se a tutto questo si aggiunge la notizia che molti lavori d'ufficio potranno essere sostituiti da computer, macchinari e IA, i soliti lavori non sono messi bene.







 

mercoledì 3 dicembre 2014

Rassegna di fisco e previdenza

Gestione del rapporto di lavoro
Parlamento: il disegno di legge sul Jobs Act è stato approvato con modifiche dalla Camera e trasmesso poi al Senato per approvazione definitiva. Il senato ha approvato molto in fretta ed ora il provvedimento è legge.
Una delle modifiche più significative riguarda l'art.18 St.Lav. in riferimento al nuovo contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti: la possibilità di reintegro è esclusa per i licenziamenti economici, mentre è prevista per i licenziamenti discriminatori e per alcune fattispecie di licenziamenti disciplinari. Per i licenziamenti economici è previsto solo un indennizzo commisurato all'anzianità.
Si ricorda che il DdL contiene deleghe al Governo in materia di: ammortizzatori sociali; servizi per il lavoro e politiche attive; semplificazione delle procedure e degli adempimenti per la gestione dei rapporti di lavoro; riordino delle forme contrattuali; maternità e conciliazione.
DdL Jobs Act n.1428-B

Imposte, contributi e premi
Obbligo di tracciabilità dei pagamenti anche per associazioni no profit e pro loco. L’Agenzia delle Entrate, con risoluzione n.102/E del 19 novembre, ha affermato che l’obbligo di tracciabilità dei pagamenti/versamenti di importo superiore a € 516,46, previsto dall’art.25, co.5, L. n.133/99, sussiste anche nei confronti delle associazioni senza fini di lucro e delle associazioni pro-loco, in quanto destinatarie del regime fiscale agevolato previsto dalla L. n.398/91.
Agenzia delle Entrate, risoluzione 19/11/2014, n.102/E