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domenica 18 settembre 2016

Nel cerchio di Pluto



I peccatori di incontinenza del quarto cerchio sono gli avari e i prodighi, condannati a spingere enormi massi, divisi in due schiere che quando si incontrano si ingiuriano rinfacciandosi la colpa contraria: la grandezza del peso che li opprime simboleggia la quantità dei beni terreni che accumularono o sperperarono. 

Dal 2011 ad oggi – spiega la Banca d’Italia – sono stati erogati 114 miliardi di euro in meno alle famiglie. Sempre più italiani si vedono negare un finanziamento anche perché risultano cattivi pagatori. Si tratta, cioè, di tutti quelli che hanno pagato in ritardo, o per niente affatto, le rate di un altro prestito. Un condizione che, in questi anni di crisi, può anche rappresenta “la morte civile” per un imprenditore che non otterrà più altri finanziamenti. 
Ogni volta che si accede al credito al consumo (ma anche quando si fa da garante), si viene censiti nei Sistemi di informazioni creditizie (Sic) che raccolgono i dati su tutti i contratti di prestito che banche e finanziarie stipulano con i clienti. Le più note sono Crif, Experian e Ctc. Il compito è chiaro: valutare il merito creditizio e contenere il rischio – attraverso le segnalazioni che gli stessi istituti inviano ogni mese – di concedere nuovi prestiti a quanti non siano in grado di rimborsarli. In sostanza alla Banca d’Italia è stato affidato il servizio di centralizzazione dei rischi creditizi. Essa obbliga le banche autorizzate in Italia, le succursali delle banche comunitarie stabilite in Italia, le società finanziarie appartenenti a un gruppo bancario e gli intermediari finanziari iscritti nell’apposito elenco speciale a comunicare periodicamente l’esposizione dei propri affidati, nonché i nominativi ad essi collegati. 
Questa doppia segnalazione ha lo scopo di sventare il pericolo derivante dalla prassi del c.d. cumulo di fidi, ossia la situazione in cui un soggetto già sovvenuto da una banca ed inadempiente ai propri impegni si rivolge ad un altro istituto di credito per ottenere un nuovo fido. Dal 2005 a disciplinare l’attività dei Sic c’è un “Codice di deontologia e di buona condotta” che dovrebbe tutelare i diritti di quanti risultano censiti, dal momento che possono sempre rettificare, aggiornare e cancellare le informazioni che si rivelino non correttamente riportate. 

Condizionale d’obbligo, visto che nel corso degli anni sono state molte le battaglie intraprese dalle associazioni dei consumatori e dai singoli cittadini che si sono visti iscrivere erroneamente. Basti pensare che le dispute continuano ad affollare anche le aule dei tribunali. L’ultima sentenza emessa dalla Corte di Cassazione (sentenza n° 18555/2013) pochi mesi fa non fa altro che ribadire il “diritto del cliente a ricevere entro 15 giorni una risposta dalla banca con le informazioni contenute nella segnalazione negativa emessa a suo carico”, così come previsto dal Codice. La dottrina inquadra la tematica dell’erronea segnalazione al CRIF nel più vasto tema del danno da informazioni inesatte, quale confine tra la responsabilità contrattuale e quella aquiliana. In particolare, la giurisprudenza di merito ha rilevato la non sufficienza di un singolo inadempimento del debitore e della mera contestazione di un credito quali presupposti per la segnalazione. L’illegittima segnalazione del sovvenuto alla CRIF integra una violazione della buona fede nell’esecuzione del contratto
Detta violazione comporta un necessario risarcimento del danno in via equitativa purchè si dimostrino le conseguenze dannose nella propria sfera patrimoniale. Infine, questo è quanto affermato dal Tribunale di Torino con la recentissima sentenza n. 3651, emessa in data 20.05.2015: « Se pure è vero che – in linea di principio – l’illegittimità della segnalazione eseguita da una banca di per se costituisce un comportamento pregiudizievole per l’attività economica del soggetto illegittimamente segnalato, in special modo ove eserciti attività d’impresa, nonché lesivo della sua reputazione, poiché il discredito che deriva dalla segnalazione genera una presunzione di scarso affidamento dell’impresa con inevitabile perturbazione dei suoi rapporti economici, facendo apparire rischiosi anche gli affidamenti già concessi (analogamente a quanto avviene nell’ipotesi del tutto analoga di illegittimo protesto di una cambiale), occorre però notare che, nel caso in esame, non vi è prova di esistenza del danno da lesione dell’immagine sociale e professionale della persona segnalata, non avendo l’attore dimostrato l’esistenza dell’asserito pregiudizio sofferto e del nesso causale tra esso e la condotta della banca. Pur potendosi ravvisare la potenziale idoneità dell’erronea segnalazione, l’attore non ha tuttavia assolto l’onere probatorio di concreta ed effettiva esistenza del danno, del suo ammontare e del rapporto di causalità con la condotta…»

lunedì 20 giugno 2016

Hard love boat ovvero la crociera del piacere

Ci hanno un po' tanto stufato con quella sciocca canzoncina che diceva “mare profumo di mare, con l’amore io voglio giocare”, ma Love Boat, serie tv andata in onda dal 1977 al 1986, ha indubbiamente avuto successo anche in Italia. Non si può dire che tutti ricordano, ma questo motivetto che decantava la spensieratezza di questa crociera dell’amore, lo hanno sentito in molti, e questo telefilm girato su una "discreta" nave che tra coppie in luna di miele, fidanzati in rotta, single travolti e nonni esagitati anche senza Viagra, incrociavano i loro destini con il personale piuttosto sciocco della nave, ha avuto parecchi fans. 
Tra pochi mesi torna in versione moderna  Love Boat in versione hard e non sulla Tv, irrompe nella vita reale di chi voglia partecipare a quella che diventa un'autentica esperienza carnale, meno sentimentale ma decisamente più sessuale. A partire dall'autunno 2017 la Desire Cruise, nelle scarsamente quotate acque del mare Adriatico, porta in giro gaudenti e lussuriosi per esperienze forse non innovative ma evidentemente quotate. La “crociera del sesso” durerà otto giorni e salperà da Venezia per poi toccare, in sequenza: Ravenna; Spalato, Dubrovnik, Zara in Croazia; Koper in Slovenia; e di nuovo Venezia. Sono 690 posti a disposizione per avventurosi del porno che vogliono coniugare benessere e attività fisica.

La presentazione dei servizi, parla di “intrattenimento provocatorio progettato appositamente per coppie”, “piccanti notti a tema”, pumping pool parties, sale giochi private e spazi comuni per scambi di coppia.

Gli organizzatori si dichiarano “Felicissimi di portare ‘in mare’ trent’anni di esperienza nel creare un’atmosfera sensuale perfetta per gli adulti". La ricetta per scappare dalla noia, per ridurre lo stress, per ritrovare benessere, stabilità emotiva ed una certa forma fisica è la più vecchia del mondo ma è anche quella che funziona fin dai romani ed anche da prima di loro, sesso e feste.

Non vogliamo immaginare che una volta saliti sulla nave ci si possa scatenare in un’orgia sfrenata, almeno non subito e non così palesemente, sarebbe depravazione pura bruciare fin dai primi minuti le promesse e gli interessi di una settimana, bad business, mentre invece gli organizzatori dimostrano di essere abili anche da questo punto di vista, ma un qualche festino a metà settimana si può ragionevolmente valutare.

Ci sono alcune regole come mantenere il livello della voce e del rumore al minimo dopo la mezzanotte, deve essere chiaro fin da subito che “i membri del personale sono “off limits”, i propri appetiti vanno soddisfatti non proprio alla luce del sole, ma nelle “stanze da gioco private”. Sembrebbe abbastanza cauto e casto come approccio ma nel dubbio non partecipate, mentre invece se ambite ad esperienze forti e particolari per coppie disinibite, probabile sia la vostra vacanza da sogno.

Per molti ma non per tutti, infatti per otto giorni, a persona, si va dalla cabina Club Interior da 3183 dollari, passando dalla Club Oceanview sui 4mila dollari e l'Adriatico diventa un mare molto interessate anche senza barriera corallina anzi in questo caso senza barriere di vario tipo.

domenica 24 aprile 2016

Economia: Mutuo o affitto?

Per chi cerca casa il dilemma non è da poco. Capire quale sia la scelta migliore potrebbe far risparmiare migliaia di euro nel lungo periodo e centinaia di euro nelle spese mensili. A vincere la sfida è il mutuo. Di fatto nell'ultimo periodo il prezzo delle case è sceso e anche di tanto. E soprattutto il costo della casa si è abbassato più rapidamente del costo degli affitti. Il significato non è uguale per tutti: c’è chi vuole acquistare un appartamento ad uso abitativo, chi vuole fare un investimento per eventualmente darlo in affitto in una località turistica, lavorativa, residenziale o universitaria. A seconda dei casi, chiaramente, le esigenze cambiano. Questo articolo riguarda più chi vuole comprare un appartamento per andarci a vivere o trascorrerci i periodi di vacanza.
Maggiori informazioni potrai trovarle al seguente LINK 

lunedì 11 aprile 2016

Il Sottotetto: tanto trascurato quanto importante e dalle innumerevoli potenzialità



Il "SOTTOTETTO" è una parte della casa spesso abbandonata a se stessa o adibita a ripostiglio.
In alcuni casi però, previsti dalla legge, il sottotetto può essere recuperato e adibito ad abitazione. Leggi e Regolamenti determinano in modo chiaro ed esaustivo le normative  per il recupero del sottotetto: per renderlo abitabile è necessario fare riferimento all'ordinamento vigente in materia di "Recupero ai fini abitativi dei Sottotetti esistenti".

Tale normativa è stata varata da alcune Regioni, per poter regolamentare spazi abitativi che possono dar luogo da una parte ad abusi edilizi e dall'altra possono permettere di ricavare nuovi appartamenti senza aggiungere ulteriori volumetrie al territorio.

Le Regioni che hanno varato la normativa per il recupero ai fini abitativi dei sottotetti esistenti sono: Lombardia, Piemonte, Liguria, Veneto, Emilia Romagna, Basilicata, Campania, Calabria e Sicilia, mentre in Valle d’Aosta e Friuli Venezia Giulia sono previste facilitazioni nonostante la mancanza di leggi specifiche in materia.

Una volta accertatisi di possedere tutti i requisiti del caso e ottenuti i permessi, la domanda sorge spontanea: ma in che cosa vogliamo trasformare il sottotetto?

Le risposte possono essere tante e variano sicuramente a seconda delle esigenze di ognuno, ma qualche idea la si può dare. I casi principali sono tre:

- il sottotetto può essere abitato e risulta uno spazio a se stante.
- il sottotetto non può essere abitato ma lo si può sfruttare come solaio.
- il sottotetto può essere abitato ed è collegato all'ultimo piano dell’edificio.

Una volta che abbiamo in mente un buon sistema di climatizzazione che renda confortevole il sottotetto sia nella stagione fredda che in quella calda, pensiamo a quale “appendice” dell’appartamento inserire nel sottotetto; le possibilità sono ovviamente infinite, e ci proponiamo per presentare alcuni consigli su come utilizzare il vostro sottotetto una volta trasformato in locale abitabile.

Ecco elencate alcune possibili proposte:


- Stanze Letto aggiuntive, creare un ambiente confortevole per il nucleo familiare o per allestire stanze per gli ospiti; vere e proprie Dependance attigue o annesse all'immobile principale.
- Zona Fitness, attrezzi da palestra per il benessere fisico, accompagnato da zona sauna, ecc...

- Zona Hobby per danzare, con specchi e parquet, per suonare con strumenti musicali e leggii, per il fai date con tavoli ed attrezzi, allestire una sala multimediale con schermi TV ed impianti Home Theatre



- Zona Relax, con comode poltrone e divani, stereo, TV, ecc...

- Biblioteca Personale, tanti scaffali e librerie che riempono anche gli spazi più bassi.




giovedì 17 marzo 2016

Democrazia style, arredamenti di lusso per tutti


Ci sono cose che sono sopravvalutate e ci sono altre che invece sembrano banali ma che per questo sono decisamente sottovalutate. Sembra un lusso esagerato avere un'auto da 100 mila euro, mangiare pesci come un orso e bere un vinello da 4000 euro la bottiglia, ma un vero, e grande, lusso è anche un buon sonno, e per dormire veramente bene ci vuole un materasso di qualità, costituito da materiali pregiati e realizzato con tecniche sopraffine, che riescano a tenere il corpo nel massimo comfort possibile.

I migliori materassi sul mercato sono quelli di Hästens, dove il top della gamma, che può garantire un sonno di qualità, è Vividus modello king-size, realizzato interamente a mano in circa 160 ore di lavoro, con un telaio in pino svedese e spessi strati di crine, cotone, lino e lana pregiati per un prezzo che può superare i 50 mila euro, costoso ma un buon materasso viene usato spesso.
Dopo un ottimo letto cos'altro potrebbe tornare utile in una casa? Un vezzo che molti desiderano nella propria abitazione, è quello della piscina da interno. Il massimo sarebbe quello di inserirla in uno spazio wellness con mini vasca idromassaggio, sauna e macchinari per l’attività fisica. I prezzi di una piscina da interno sono molto elevati, ma positivo il fatto che non sono necessari specifici permessi edilizi. Un bagno comodo, dotato di comfort e di servizi è un'alternativa meno costosa ma un lusso irrinunciabile per molti. Anche su questo, e facendo riferimento ad altre spese interessanti ma meno utilizzate, come borse, cinture, orologi, gioielli, il lusso è quello di spendere in servizi e comodità quotidiane, le idee possono essere varie e molte, eleganti o pratiche che siano sono sempre gradite. Invece la palestra da casa per la ginnastica fai da te, ci sembra superata e forse anche un po' rozza o dozzinale che si voglia.

Un oggetto di lusso per la casa che tutte le donne vorrebbero avere, ed è sicuramente anche molto comodo è un mobile elegante fatto appositamente per contenere le borse, come quello proposto da Nava, un’azienda di Pesaro che dal 1948 realizza prodotti naturali ecocompatibili, puntando sul concetto di artigianalità. Italian style di successo ma anche meritato.
Borsiera è un innovativo oggetto di design che riproduce proprio le forme di una hand bag, nato per contenere borse, pochette, marsupi, bauletti, beauty case, valigette e shopper. Rifinita su tutti i lati in foglia oro o argento e rivestita in ecopelle con lavorazioni artigianali, ha uno specchio sagomato bifacciale con porta oggetti e cassetti contenitori suddivisi in più scomparti: il primo è ideale per borse di piccole dimensioni e portafogli, il secondo e il terzo per medie e grandi misure. Si tratta infatti di un mobile rivoluzionario pensato appositamente per la donna e il suo mondo di accessori. 
Piccole cose e grandi soddisfazioni. Idee utili che potendo diventano indispensabili, l'unico vero consiglio è rifletteteci almeno.







domenica 21 febbraio 2016

Come pescare soldi nella rete




Appena 1,76 milioni di euro, contro un miliardo di valore del mercato nel mondo. Le piattaforme sono 15, 22 i progetti promossi, ma solo 6 chiusi con successo. Questi sono i numeri italiani del crowdfunding(dall'inglese crowd, folla e funding, finanziamento) o finanziamento collettivo in italiano, dove un gruppo di persone utilizza il proprio denaro in comune per sostenere gli sforzi di persone e organizzazioni. È una pratica di microfinanziamento dal basso che mobilita persone e risorse. Al mondo esistono 4 tipi di Crowdfunding, il più diffuso è il reward-based che si basa su un investimento in soldi a fronte di una ricompensa per chi investe, come ad esempio finanziarie e sostenere un cantante emergente o un gelataio artigianale a produrre la sua opera prima e ricevere in cambio nel primo caso un biglietto in prima fila al suo primo concerto o una fornitura di gelati gratis per 1 mese. E forse non tutti sanno colui che ha portato alla notorietà il crowdfunding oltreoceano è Barack Obama, pagando parte della sua campagna elettorale per la presidenza con i soldi donati dai suoi elettori. Il donation-based è un modello di crowdfunding che si basa invece su una vera e propria donazione in denaro per sostenere la nascita un’attività o anche di un progetto mentre il “social lending” e “peer to peer lending”, sono modelli che si basano su un prestito da parte di soggetti privati, che vengono ricompensati attraverso il pagamento degli interessi sul prestito.
L'Italia è stato il primo paese al mondo a dotarsi di una regolamentazione normativa crowdfunding. Con il Decreto Legge 18 ottobre 2012, n. 179 (convertito con la legge di conversione17 dicembre 2012, n. 221) recante “Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese” (noto anche come “Decreto crescita bis”) agli artt. 25-32. In sintesi il Decreto crescita bis ha disciplinato la «start-up innovativa», introdotto nel Testo Unico della Finanza l'art.50 quinquies «gestione di portali per la raccolta di capitale per le start-up innovative» e l'art.100 ter «offerte attraverso portali per la raccolta di capitali», delegando a Consob la disciplina applicabile alla gestione dei portali ed alle offerte per la raccolta di capitale.  Molti ritengono che il crowdfunding moderno sia una rielaborazione di pratiche storiche risalenti al Settecento e all'Ottocento. Alla fine dell'ottocento la rivita
The World, di proprietà di Joseph Pulitzer, lanciò una raccolta di fondi dal basso per finanziare il piedistallo e l'installazione della Statua della Libertà, dopo che il Comitato preposto era riuscito a raccogliere solo 150.000 dei 300.000 dollari necessari. In cinque mesi raccolse 100mila dollari ed il world ringraziò tutti i 25mila donatori pubblicando i loro nomi.  Questa è l’idea alla base del finanziamento collettivo. La cosa divertente è che chiunque può accedere alla raccolta fondi digitale, per finanziare ogni genere di progetti e senza passare per banche o istituti di credito. Nella maggior parte dei casi il luogo virtuale in cui avviene la raccolta sono piattaforme digitali, grandi siti web che raggruppano centinaia e migliaia di proposte a seconda della tematica. Gli utenti possono leggere in cosa consiste l’idea e decidere di versare una quota e partecipare alla sua realizzazione. Esistono, però, anche campagne “fai da te”, cioè lanciate da un singolo utente o da un gruppo. Il principio guida è quello di fissare una cifra da raccogliere e un tempo limite per farlo. Di norma le piattaforme più diffuse come Kickstarter si comportano secondo la filosofia del tutto –o-niente: in caso di mancato obiettivo a chi si è offerto di mettere i soldi non viene addebitato nulla. Altre piattaforme, invece, accettano anche un finanziamento parziale, che versano al propositore che può decidere se restituirli o farseli bastare. Chi sovvenziona, generalmente riceve in regalo un gadget (dalla maglietta, alla spilla, etc.) in ogni caso per il servizio le piattaforme di crowdfunding trattengono per il loro servizio una percentuale che si aggira intorno al 5%. Il caso Ecco alcuni dei progetti più famosi, tra storie di successo e incredibili flop. 
Coolest Cooler è il progetto che ad oggi ha ricevuto più finanziamenti nella storia della piattaforma di crowdfunding Kickstarter. In Italia, la campagna di crowdfunding che ha raccolto più adesioni è stata quella per la ricostruzione della Città della Scienza, il polo scientifico di Napoli distrutto da un incendio doloso a marzo 2013, che ha raccolto oltre un milione di euro. 
All'opposto, invece, nel giro di appena dieci mesi, il drone Zano è passato da maggior successo a maggior fallimento del crowdfunding in Europa: dalla raccolta di 2,9 milioni di euro alla bancarotta: una piccola azienda gallese chiamata Torquing ha stabilito il record europeo di raccolta fondi su Kickstarter: dodicimila persone hanno pagato 2,3 milioni di sterline (2,9 milioni di euro, al cambio dell’epoca) per finanziare la produzione di un nuovo modello di drone, molto piccolo, dotato di videocamera e pilotabile via smartphone, chiamato Zano . Dieci mesi dopo, a metà novembre, la Torquing ha dichiarato fallimento: gli Zano non hanno mai preso il volo e i soldi non sono stati restituiti agli investitori. Ad onor del vero bisogna sottolineare che il alcune situazioni viene in aiuto anche dei più deboli. Karen Klein, 68enne autista di un pulmino scolastico nella città di Greece, vicino a New York era stata molestata e insultata verbalmente dai giovani passeggeri del mezzo. Il video delle molestie era stata pubblicato online nel luglio 2012, suscitando scalpore e indignazione in Rete. 
È partita allora una raccolta fondi sulla piattaforma statunitense Indiegogo per offrire all’anziana guidatrice una meritata vacanza. Ma la cosa è sfuggita un po’ di mano agli organizzatori, tanto che invece dei 5mila dollari previsti, ne sono stati messi insieme più di 700mila. La signora tuttavia non si è dimostrata avida: ha usato quei soldi non solo per farsi la vacanza dei sogni, ma anche per lanciare una fondazione contro il bullismo. Quanto detto finora dimostra come questo strumento potrebbe realmente rappresentare un’importante ed innovativa opportunità per giovani sconosciuti di realizzare i loro progetti, per garantire loro una maggiore autonomia e indipendenza dai colossi dell’industria meglio sarebbe trovare anche una soluzione fiscale che garantisca eguaglianza e pari trattamento tra le categorie.
L’articolo 793 del codice civile prevede infatti che la donazione possa essere gravata da un onere, “entro i limiti del valore della cosa donata”che il donatario è obbligato ad adempiere. L’onere non deve essere però “tale da snaturare” la donazione stessa e non deve essere considerato come un corrispettivo dell’attribuzione. Il fatto che un utente effettui una donazione per ottenere in cambio una ricompensa come ad esempio un album, una scultura o un ingresso a una performance teatrale assomiglia infatti, più che ad una donazione modale, ad un’azione a prestazioni corrispettive come la compravendita, ma che nei fatti non prevede alcun obbligo fiscale da parte di chi riceve la somma di denaro. Non esisterebbe alcuna differenza, per esempio, tra il musicista che spende il proprio denaro per produrre il proprio album, e che poi vendendolo al pubblico ha l’obbligo di pagare le tasse sui ricavi ottenuti dalle vendite ed il musicista che “regala” il proprio album a coloro che hanno pagato per finanziarlo, che però non deve pagare alcun tipo di tassa sulla somma ricevuta, in quanto donazione.

mercoledì 16 dicembre 2015

Come riconoscere i francobolli di valore

Le grandi rarità filateliche attraggono il grande pubblico per l’elevato valore commerciale che le accompagna. In realtà non è possibile stabilire quale sia il francobollo più costoso del mondo in quanto questa caratteristica è riservata a pochi esemplari rarissimi che richiedono non una valutazione annuale come succede per i valori normalmente presenti in un catalogo, ma una valutazione in base alla quotazione raggiunta dall'asta che ne ha eseguito la transazione o nelle trattative private (quest’ultimo è un dato difficilmente conoscibile). Il più grande collezionista di tutti i tempi è tuttora considerato Filippo De Ferrari meglio noto come "Philippe la Renotière Von Ferrary" Nato nel 1850 aveva trovato nella filatelia la sintesi di tutti i suoi studi e la grande passione della sua vita. Ereditò una immensa fortuna e destinò tre stanze del suo Palazzo Galliera di Parigi ad accogliere la sua grandiosa collezione. La storia commerciale di uno dei francobolli più rari al mondo è in grado di far luce sulle dinamiche delle transazioni d’asta: il "One Cent" magenta della Guyana del 1856.

Di questo francobollo è noto un solo esemplare al mondo (difettoso) e derivante dalla grande collezione De Ferrary. Nella sua penultima comparsa ad un'asta nel 1985 spuntò la cifra di 1.000.000 $ mentre all'ultima asta del 14 giugno 2014 venne aggiudicato per 9.500.000 $ quindi con un incremento di valore di circa 10 volte in 29 anni. Tristemente famosi sono i valori da 2 centesimi azzurro del 1851 emessi dalle Hawaii e di cui solo tre esemplari sono perfettamente conservati: uno nuovo e due usati; ogni esemplare venne stampato su carta sottilissima con la scritta “Hawaiian postage” su due righe. Nel giugno del 1882 il collezionista Gaston Leroux fu trovato assassinato nel suo appartamento parigino e la polizia fu in grado di stabilire che il movente era proprio il furto di un valore da 2 centesimi del 1851. Dopo qualche mese un poliziotto rintracciò l’esemplare rubato da un vecchio amico di Leroux, anche lui collezionista, che confessò di aver ucciso Leroux in quanto si era rifiutato di vendergli l’esemplare consentendo il completamento della sua collezione.


A= vignetta
B= dentellatra
C= margine
D= valore facciale o nominale
E= ente che ha curato la stampa
F= millesimo
G= nazionalità
H= nome del bozzettista e/o incisore
I= gomatura (sul retro)
Tutti i francobolli possono essere collezionati: ogni singolo francobollo è un vero e proprio frammento di storia unica ed irripetibile indipendentemente dallo stato di conservazione. Va però fatto notare che in filatelia (commercio, scambio, esposizioni) i francobolli difettosi o in pessimo stato di conservazione non hanno praticamente valore ad eccezione dei francobolli frazionati per l'uso postale e delle grandi rarità che una bassa percentuale di valore (5 - 10%) la conservano ugualmente. La prima distinzione va fatta tra “francobolli nuovi” e “francobolli usati”. Per francobolli nuovi si intendono quelli che non hanno assolto il loro compito di pagamento verso un servizio postale e dunque presentano al verso la loro gomma originale e nessuna traccia di bollatura postale sulla vignetta. Tra i francobolli nuovi occorre distinguere quelli la cui gomma presenta traccia di una precedente linguella e quelli mai linguellati. In base alla presenza della linguella si hanno varie categorie che ne contraddistinguono la qualità, e vengono descritte con le seguenti sigle internazionali: MNH (gomma integra, mai linguellata); MVLH (gomma con traccia di linguella quasi impercettibile); MLH (gomma con leggera traccia di linguella); MH (gomma con resti di linguella o carta). 
Per francobolli usati si intendono quelli che presentano al recto un timbro postale e la totale o parziale assenza della gomma. Nel gergo filatelico ci si riferisce ai francobolli usati come "passati per posta". Se l'annullo non presenta la data leggibile o è particolarmente deturpante si determina un variazione di quotazione solitamente in negativo ma alcuni annulli che testimoniano particolari eventi storici possono determinare una variazione di quotazione in positivo. In linea di principio il fattore che determina la quotazione ed il relativo prezzo di un francobollo è rappresentato dalla rarità. La rarità può dipendere da numerosi fattori: la durata del corso postale, la tiratura di emissione, la distruzione voluta o meno, dalla data di timbratura. Accertata la rarità, il parametro fondamentale per determinare il valore di un francobollo è la qualità. Per determinare la qualità occorre esaminare vari aspetti del francobollo:


  • I dentelli devono essere tutti presenti e di lunghezza omogenea ad eccezione di quei francobolli emessi senza dentellatura che devono presentare una buona marginatura.
  • La centratura della vignetta deve presentare una eguale porzione di margine tra i quattro lati della vignetta e la dentellatura. Nei francobolli privi emessi senza dentellatura deve esserci una buona marginatura ossia dello spazio privo di stampa intorno alla vignetta.
  • La carta non assottigliata e senza tracce di abrasione.
  • Il colore ben marcato e senza tracce di scoloritura.
  • La gomma deve essere integra e priva di ingiallimenti dovuti ad ossidazioni o attacchi fungini di "ruggine". Preferibilmente non deve contenere microgranuli derivanti dalla lavorazione ma presentare un aspetto omogeneo.
  • Se il francobollo è usato, l'annullo deve avere la data leggibile e non deve essere deturpante.
  • La vignetta spesso evidenzia piccoli particolari che differenziano il francobollo dal resto della tiratura (ad esempio le varietà di riporto o delle tavole di stampa).


Un'attenzione maggiore e particolare va prestata per valutare la differenza dei francobolli stampati da due diverse stamperie, come accadeva in passato prima dell'affermarsi delle tipografie di stato; in questo caso a volte i nomi delle ditte sono stampati in piccolo sotto la vignetta. Attualmente, in Italia i francobolli vengono stampati dall'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, fondato nel 1928. Altre tipografie note sono la austriaca Österreichische Staatsdruckerei, attiva dal 1850 anche per altri paesi e la inglese privata Thomas DeLaRue, attualmente una delle più grandi in assoluto al mondo nel settore delle stampe di sicurezza.