SPECIALE SPORT



Prodezze olimpiche, tutto il mondo osserva

Crediamo che lo sappiano tutti ma qualcuno ancora non ha memorizzato. Dal 5 al 21 agosto ci sono le olimpiadi a Rio de Janiero. Arrivano dopo gli europei di calcio e la Coppa America del Centenario, tra questi appuntamenti non scordiamo il tour de France che la corsa ciclistica più conosciuta e più importante al mondo ma che ha cadenza annuale, quindi non un evento straordinario come gli altri. 
Le olimpiadi sono la gara più importante per molte specialità. Il fascino di questa competizione è sicuramente nell'atletica, ma scorderebbe canottaggio, nuoto, pallanuoto, ginnastica, canoa, equitazione e tante altre e tutti gli atleti ai massimi livelli di ogni specialità anche nel basket. In queste specialità essere campione olimpico significa significa essere il più forte del mondo di un gruppo agguerrito e molto competitivo. Anche l'atletica olimpica è importante, divertente, imperdibile. La gara dei 100m così come la maratona sono spettacolari, gare che diventano mondiali perchè seguite da tutto il mondo, ma che esaltano la loro vera grandezza definendole prodezze olimpiche. 
Per questo motivo segnaliamo:
5 agosto cerimonia di  apertura che si svolgerà allo Stadio Maracanà (in Italia la notte del 6 agosto), cerimonai che si  suppone spettacolare come in ogni altra occasione. Tra le varie iniziative è bene fare una visita a Rio de Janeiro a 360º: il nuovo progetto di Google Street View che mira a svelare la capitale fluminense nella sua globalità, attraverso la diffusione di immagini dei 50 posti più turistici della città. Un’iniziativa promossa a due mesi dalla cerimonia d’apertura olimpica per permettere ai turisti di fare un tour virtuale e ai carioca di riscoprire le proprie bellezze. Oltre a Copacabana, Santa Teresa e l’Avenida Marquês de Sapucaí, è possibile scoprire le nuove strutture olimpiche: il centro olimpico per la Bmx, il campo olimpico di golf, la Lagoa Rodrigo de Freitas, l’Estádio Aquático Olímpico o la promettenteArena do Futuro (goalball e pallamano). «Qualsiasi persona del mondo può, in maniera gratuita, controllare la pista della mountain bike e fare uno zoom sulla piscina del Maria Lenk o sull’erba del Marcanã», ha commentato Marcus Leal, dirigente di Google Street View per l’America Latina in un post pubblicato da mountain view.

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L'Europa crolla...speriamo di vincere contro la Spagna!

Il primo ottavo di finale del campionato europeo, disputato nel 1960, vede la vittoria, dopo i calci di rigore, da parte della Polonia sulla Svizzera per 5-4 (risultato totale 6-5), complice l'errore dal dischetto di Granit Xhaka, dopo che, nei tempi regolamentari, al gol di Jakub Błaszczykowski aveva risposto Xherdan Shaqiri con una spettacolare rovesciata al volo dal limite dell'area. A segnare il rigore decisivo è Grzegorz Krychowiak, che regala alla nazionale polacca uno storico quarto di finale. Quanto alle regole di questi eruopee, si qualificano agli ottavi di finale le prime 2 squadre classificate di ogni gruppo più le 4 migliori squadre terze classificate. Se due o più squadre dello stesso girone sono a pari punti al termine della fase a gironi, per determinare la classifica si applicano i seguenti criteri nell'ordine indicato:
maggior numero di punti nelle partite disputate fra le squadre in questione (scontri diretti);
miglior differenza reti nelle partite disputate fra le squadre in questione;
maggior numero di gol segnati nelle partite disputate fra le squadre in questione.

Se alcune squadre sono ancora a pari merito dopo aver applicato questi criteri, essi vengono riapplicati esclusivamente alle partite fra le squadre in questione per determinare la classifica finale.

Se la suddetta procedura non porta a un esito, si applicano i seguenti criteri:
miglior differenza reti in tutte le partite del girone;
maggior numero di gol segnati in tutte le partite del girone;
migliore condotta fair play al torneo, calcolata partendo da 10 punti per squadra, che vengono decurtati in questo modo:
ogni ammonizione: un punto;
ogni doppia ammonizione o espulsione: tre punti;
ogni espulsione diretta dopo un'ammonizione: quattro punti;
migliore posizione nel ranking UEFA per nazioni. 
Se due squadre che hanno lo stesso numero di punti e lo stesso numero di gol segnati e subiti si sfidano nell'ultima partita del girone e sono ancora a pari punti al termine della giornata, la classifica finale viene determinata tramite i tiri di rigore, purché nessun'altra squadra del girone abbia gli stessi punti al termine della fase a gironi.
Quanto ai giocatori, la disciplina prevede che un calciatore verrà automaticamente squalificato per la gara successiva se:
gli sarà comminata un'espulsione (in caso di condotta violenta la squalifica può essere ampliata a due o più turni);
gli saranno comminate due ammonizioni in due partite differenti. Il calciatore che riceve una singola ammonizione viene definito "diffidato". Le diffide vengono automaticamente cancellate alla fine dei quarti di finale, onde evitare che un calciatore diffidato possa essere squalificato per la partita finale in seguito ad una ammonizione in semifinale. Al termine della competizione eventuali diffide maturate in semifinale o in finale vengono azzerate.
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 E' Clio, la wags più sexy!


Lugano, agosto del 1953. Lei sbucò da un angolo. Inaspettata. Soave visione di un torrido giorno estivo. Sul corpo, dai tratti delicati, un vestito chiaro. Anzi bianco. Il Campionissimo Fausto Coppi firmava autografi in tribuna. Dalla Dama Bianca a Wanda Nara. a chi per stare accanto a uno sportivo non doveva nemmeno apparire, a chi si ritaglia un ruolo ufficiale anche nella carriera del campione in questione. Chi sono le wags italiane? Per scoprirlo, basta consultare i dizionari inglesi, visto che il termine ha questa provenienza: andate su Urban Dictionary e troverete che wags vuol dire wives and girlfriends 'mogli e fidanzate'; il termine è stato coniato durante i mondiali di calcio del 2006, vinti, peraltro, dalla nostra Italia. Quindi non sono solo i calciatori della Nazionale italiana a scendere in campo. Con i loro selfie super bollenti, le moglie e le fidanzate dei nostri campioni si giocano un’altra partita: quella per aggiudicarsi il titolo di più sexy d’Europa. Battuta triste e sessista quela che ha creato una polveriera in Irlanda. Al centro della bufera il CT della Nazionale Martin O'Neill. "Vieterà anche lei le mogli e le compagne dei calciatori in Francia? - gli hanno chiesto i media locali - Dipende da quanto carine sono. Se sono donne attraenti, sono assolutamente le benvenute. Per quelle brutte, invece, ho paura che non ci sia spazio". 
Certamente le cosiddette wags di casa nostra non hanno nulla da invidiare in quanto a fascino e bellezza rispetto alle loro “colleghe” europee. L’Italia schiera le veterane Maddalena Nullo, moglie di Andrea Barzagli; Sarah Felberbaum, moglie di Daniele De Rossi e Martina Maccari, moglie di Leonardo Bonucci; insieme alle nuove leve Chiara Biasi, fidanzata di Simone Zaza; Veronica Ciardi, compagna di Federico Bernardeschi; Francesca Cormanni, compagna di Matteo Darmian; Federica Pignotti, fidanzata di Stefano Sturaro. In porta naturalmente Ilaria D’Amico, compagna di Gigi Buffon. Dietro ogni grande uomo c'è sempre una grande donna", la frase attribuita alla scrittrice britannica Virginia Woolf, può essere considerata come una rivisitazione del famoso detto latino conosciuto anche ai nostri giorni "Dotata animi mulier virum regit" (="Una donna dotata di coraggio (di spirito) sostiene (consiglia) il marito"). 
Ciò che emerge da queste due massime è che spesso, anzi spessissimo, dietro alla fama e alla grandezza di molti uomini di successo, si nascondono donne che, seppur rimanendo nell'ombra, sono state per loro fonte di ispirazione e hanno donato loro un forte appoggio, aiuto e sostegno. Queste wags italiane forse sembrano più delle Muse ispiratrici. Le Muse erano divinità minori che appartenevano al dio Apollo. Erano nove sorelle, giovani e bellissime, figlie di Zeus e di Mnemosine, che in greco significa memoria, nate ai piedi dell'Olimpo. Abitanti dell'Olimpo, a questo preferivano il Parnaso, dove amavano suonare, cantare e danzare per il dio Apollo. Ognuna di esse aveva le sue particolari attribuzioni, in modo particolare Clio, colei che rende celebri, era l'ispiratrice della storia e veniva rappresentata con una pergamena in mano. Il nome Clio proviene dalla medesima radice del verbo κλείω che in greco significa "rendere famoso, celebrare, glorificare": per questo motivo fu la musa prima della poesia epica e poi della storia, generi letterari i quali, con metodi completamente differenti hanno il fine comune di narrare le grandi gesta del passato.



Facciano la storia di questi europei, i nostri azzurri!

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Lunedì gioca l'Italia


 La partita di esordio degli azzurri sarà il 13 giugno, alle 21, contro il Belgio, allo "Stade de Gerland" di Lione. L'inglese Mark Clattenburg l'arbitro designato. Gli azzurri non partono per questi Europei come la squadra da battere. La crisi tecnica è evidente ma non drammatica, per questo i bookmaker ci inseriscono nel gruppetto delle outsider appena dietro alle favoritissime.  Tra le righe, una piccola e importante conferma. Mattia De Sciglio parla del modulo, del 3-5-2 di Conte, di un'impostazione tattica mandata ormai a memoria giorno dopo giorno, allenamento dopo allenamento, e ammette che la forza di una squadra sta nel saper cogliere e decodificare i punti deboli degli avversari. Tradotto, se è vero che il Belgio ha talento da vendere da centrocampo in su ma in difesa non pare certo un fortino inviolabile, l'Italia che dovremmo vedere lunedì a Lione offrirà un'interpretazione del modulo prescelto ben poco speculativa. E cioè con due esterni di centrocampo dalla vocazione offensiva come Candreva ed El Shaarawy, quelli che Conte ha provato ieri in allenamento e che stanno vedendo le proprie quotazioni in forte ascesa. 
Intendiamoci, mancano due giorni pieni al debutto europeo, tutto può cambiare perché tanto è ancora da definire, ma ad oggi pure le chances di Parolo sembrano superiori a quelle di Florenzi, esattamente come per De Rossi rispetto a Motta.
Quanto alla nazionale del Belgio che, negli ultimi dieci anni, mentre l’Italia si fregiava del titolo mondiale vinto in Germania nel 2006, è salito fino al secondo posto del Ranking Fifa, distanziando di tredici posizioni la nazionale italiana, attualmente quindicesima. Un’avversaria durissima per l’Italia e una fabbrica di qualità, questo è il Belgio dei Nainggolan, Mertens, Hazard e De Bruyne, stelle in Italia e nel mondo. Risorta dopo decenni di anni bui, dopo il deludente Europeo casalingo del 2000. Come? Con una ricetta vecchio stile, investimenti (anche con gli incassi di Euro 2000) per strutture e formazione: poca tattica, molta tecnica. In tre lustri i frutti sono arrivati: magari Conte con una simile progettualità non avrebbe lasciato la nazionale tanto a cuor leggero. 
Gli Azzurri e i Diavoli Rossi si sono affrontati già 21 volte nella loro storia tra amichevoli e match ufficiali. Il bilancio delle sfide è nettamente a favore dell’Italia che conta 13 vittorie, 4 pareggi e 4 sconfitte.

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Calcius europeus


Siamo all'inizio di una nuova storia di calcio, che si spera sia di spettacolo, sport e divertimento. L'Italia non ha una storia europea degna del suo nome, tra "biscotti" subiti, sfortuna con grandi squadre e condizioni non sempre accettabili siamo arrivati in finale per subire delusioni cocenti. Nonostante tutto l'attesa è febbrile e gli amanti del calcio sono in fermento per l'avvio della competizione. Oggi è già possibile scommettere su tantissime possibilità di quote e tra queste quella certamente più importante è relativa a chi sarà la squadra che vincerà gli Europei 2016. Al momento le quote sul vincente di Euro 2016, danno la seguente classifica, che è mutevole come il tempo perchè la Francia, oltre a giocare in casa, ha obiettivamente anche una bella squadra, ma i campioni del mondo in carica non possono essere trascurati, anche se chi scrive non ci crede molto (non pubblichiamo quote che sono troppo variabili):  
  1. Germania
  2. Francia
  3. Spagna
  4. Inghilterra
  5. Belgio
  6. Italia
  7. Portogallo
  8. Croazia
  9. Austria
I soliti portatori di sventura, stanno già immaginando l'uscita mesta negli ottavi con il Portogallo, chi scrive invece pensa che i portoghesi li mangiamo crudi se ci arriviamo agli ottavi, e solo dopo "comincianolerogne" ma anche per gli altri.
Le partite trasmesse dalla RAI saranno visibili in chiaro sia in tv che in streaming, sul sito Rai.tv sono 27 qindi poco più della metà e le altre?? Una partita al giorno tra quelle della prima fase, tutte quelle del gruppo E (quello in cui è inserita l’Italia) e poi la metà degli ottavi di finale, tutti i quarti di finale, entrambe le semifinali e la finale. La domanda è solita perchè paghiamo il canone se non si comprano nemmeno gli europei, per guardare Miss Italia?? Non siamo e non saremo mai d'accordo.

Curiosità dagli europei


Si giocheranno partite che all'apparenza sono insignificanti ma che invece nascondono delle grandi storie: è il caso di Albania-Svizzera e Ungheria-Austria, per esempio. La partita che preoccupa di più le forze dell’ordine francesi invece non è né Germania-Polonia né Polonia-Ucraina ma Inghilterra-Galles, perché si giocherà in un piccolo comune il cui stadio contiene duemila spettatori in più degli abitanti, e le due tifoserie non sono proprio amiche anzi sono decisamente nemiche. Si parla di un possibile divieto di vendita di bevande alcoliche in tutta la città di Lens il 15 giugno, ovvero il giorno della partita. Il divieto sarebbe stato consigliato dalla polizia inglese, preoccupata per la gestione della sicurezza: Lens è un piccolo comune di 36mila abitanti e il centro della città è molto piccolo. Fra le due tifoserie inoltre c’è molta rivalità e gli hooligans non sono mai graditi.

Ungheria e Austria sono state sorteggiate nello stesso gruppo e la partita che giocheranno il 14 giugno può essere definita come il “derby austro-ungarico”: l’Ungheria infatti è stata sotto il dominio austriaco dal 1699 al 1867, anno in cui grazie a un compromesso tra la nobiltà ungherese e la monarchia austriaca venne istituito l’Impero austro-ungarico. Nella storia calcistica invece, Austria-Ungheria è stata disputata 136 volte: è la seconda partita più giocata nella storia del calcio tra due nazionali, seconda solo a quella fra Argentina e Uruguay.

Albania contro Svizzera  vede la presenza nelle file della svizzera di sei giocatori albanesi-kossovari. Cinque giocatori albanesi giocano nel campionato svizzero, due fratelli giocano uno contro l'altro, questo è un derby più che una partita di nazionali.
Per tutto il resto auguriamo buon divertimento.



Fischio d'inizio per la Coppa America del Centenario

Compie cento anni il più antico torneo per Nazionali al mondo, che per la prima volta sarà ospitato fuori dal Sudamerica. La prima edizione fu disputata nel 1916 in Argentina. Oltre ai padroni di casa, vi parteciparono Cile, Brasile e l’Uruguay, che sollevò la Coppa. Per la manifestazione che si svolgerà dal 3 al 26 giugno 2016 i primi a sfidarsi sono stati Stati Uniti e Colombia con vittoria di quest’ultima per 2-0 con gol di Zapata e James. Alle ore 23.00 italiane del 4 giugno si sfideranno, ad Orlando in Florida, Costa Rica e Paraguay. Héctor Rivadavia Gómez, volle inventare una fiera del calcio a cui la gente potesse assistere e divertirsi, una manifestazione di rilievo internazionale in cui tutte le Nazionali potessero tornare ad affrontarsi l’una contro l’altra mettendo in mostra la bellezza del calcio sudamericano. 
L’occasione dei cento anni di indipendenza dell’Argentina, che cadeva proprio il 9 di luglio di quel 1916, sembrò a tutti la data idonea al fischio d’inizio. Adolfo Rama, il presidente della federazione argentina, accolse la proposta di Rivadavia con un entusiasmo fanciullesco, e si dovette pensare in fretta agli inviti, alle cose da fare, e ben presto durante i pomeriggi e le sere di quell’anno così fortunato per l’intera storia del fútbol ebbe inizio il grande campionato sudamericano. Buenos Aires brulicava come sempre.
Ma quell’evento solleticò ancora di più le fantasie e le speranze della gente, sogni che sarebbero diventati poi movimento e gioco sul campo. L’ultima partita si giocò il 17 di luglio, a Buenos Aires appunto, tra l’Argentina e l’Uruguay, che guidava la testa della classifica. Quel giorno l’Estadio Gimnasia y Esgrima, una struttura dai tratti vittoriani che al massimo poteva contenere diciottomila anime, fu presa letteralmente d’assalto. 
Al punto che ai bordi del campo, vicino alle righe di calcina e sulle tribune, e persino dietro alle porte, i cronisti arrivarono a contare più di trentamila persone, per alcuni anche quarantamila, non si seppe mai. La partita fu combattuta. Anzi, dovettero persino sospenderla perché sugli spalti l’agonismo aveva acceso qualche rissa. Alla fine non ci fu neanche un gol. Vinse l’Uruguay, perché aveva conquistato più punti di tutti. Consegnarono la coppa a Isabelino Gradín, l’attaccante con gli occhi piccoli e le labbra tumide da mauritano, che aveva fatto più gol di tutti. Isabelino, con uno slancio di felicità, alzò quella coppa al cielo. E nessuno, nemmeno per un secondo, pensò che sarebbero trascorsi cento anni.
L’edizione dei giorni nostri arriverà all’epilogo il prossimo 26 giugno, giorno della finale che si disputerà nello stadio di East Rutherford, in New Jersey. E allora andiamo a scoprire tutto ciò che c’è da sapere sulla “Copa America del Centenario”. È la competizione continentale per nazionali più antica del mondo. A quella prima edizione partecipano Uruguay, Cile, Brasile e Argentina e se l’aggiudicò “La Celeste”. L’Uruguay, con 15 trofei, è la nazionale che ha vinto più volte la coppa, seguita Argentina (14 volte) e Brasile (8). La squadra detentrice della Copa è il Cile, che nel 2015 ha superato per 4-1 ai calci di rigore l’Argentina del c.t. Martino. L’argentino Norberto Mendez e il brasiliano Zizinho sono i cannonieri assoluti della competizione (17 gol), anche se il bomber dei tempi moderni è l’ex viola Gabriel Omar Batistuta (13 gol dal 1991 al 1995). L’ultimo viola ad aver vinto la Copa America è Mati Fernandez, che con il suo Cile ha battuto l’Argentina in finale lo scorso anno. 
Mati è subentrato al 75’ della finale, rilevando Jorge Valdivia. Tra i convocati dell’Argentina c’era anche Facundo Roncaglia. Pelé, Maradona e Messi non hanno mai vinto la Copa America (ma Mati Fernandez sì). nel 1957, dopo il successo dell’Argentina, approdarono in Italia i tre “angeli dalla faccia sporca”: Omar Sivori alla Juventus, Antonio Valentin Angelillo all’Inter e Humberto Maschio al Bologna. Anche la Fiorentina ha piazzato un grande colpo di mercato grazie alla Copa America: quello di Gabriel Omar Batistuta, vittorioso nel ’91 con la sua argentina e approdato a Firenze dal Boca Juniors per ben 12 miliardi di lire. Poco più tardi la Fiorentina si aggiudicò, sempre dal Boca, Diego Latorre. La Fiorentina (assieme all’Inter) è la squadra di Serie A con più iscritti alla Copa America: il cileno Mati Fernandez, l’argentino Facundo Roncaglia e l’uruguaiano Matias Vecino. Per l’inter invece ci sono Medel, Murillo e Miranda. La storia ritorna in quest’estate sportiva e, speriamo, di grande entusiasmo e sano agonismo.

 



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