lunedì 5 settembre 2016

Over 40: consigli e "sconsigli" sull'outfit


Senza criticare nessuno e nessuna, anzi sottolineando che la libertà di vestire come si vuole è anche questo un segno di civiltà, si ritiene comunque opportuno fare una netta distinzione tra libertà ed convenienza di vestirsi in una data maniera.
Precisato che per outfit si intende un insieme di abiti e accessori che rendono perfetta quella che una volta si chiamava “mise”, i suggerimenti offerti sono giudizi di valorizzazione che valgono per molti ma non per tutti. 

Superati gli "anta", ad esempio, non è più consigliabile utilizzare degli short che scoprono il tanga, e non sarebbe solo questione di età, troppo spesso si vedono fanciulle che per "conformazione ereditaria" dovrebbero in ogni caso astenersi dall'indossare certi indumenti, specie se il loro fine è quello di sedurre o affascinare. Vestirsi per valorizzare se stessi, per mostrare personalità, significa anche rinunciare o meglio decidere liberamente di evitare quello che stona.

In ogni caso nel tempo il corpo evolve e cambia e non sempre la chirurgia riesce a contenere o limitare la diversità.
Le signore dopo i 40 dovrebbero A) prevenire "cedimenti strutturali" del décolleté. In altre parole, è arrivato il momento di abbandonare alla biancheria intima logora e malandata e di scegliere un reggiseno adatto alle forme. Di sicuro  oltre ad una migliore silhouette, anche la postura ci guadagna.
Allo stesso modo anche se carine, e non siete ad una festa "particolare" o in palestra, B) in genere le scritte che compaiono sulle magliette sono del tutto inadeguate ed inaspettate nelle normali attività quotidiane. Superati i 40"anta", comunicate verbalmente le vostre opinioni e non lasciate che sia una T-shirt a veicolare il vostro messaggio, sembrerebbe piuttosto immaturo, e questo vale anche per i maschi rockettari o politicamente impegnati che siano.

Stesso discorso C) valido per tutti sui pantaloncini corti. Se anche ci si può (fisicamente) permettere d'indossare un determinato capo, ciò non significa che si debba farlo per forza. Se non hai una gamba di legno o gambe storte, rovinate, non si ha l'obbligo di esibire ad ogni costo ed in ogni situazione il nuovo tatuaggio su polpaccio stanco, specie se sei al lavoro, per i maschi. 

Per le donne sconsigliatissimo un capo con le dimensioni di un fazzoletto che copre a malapena le parti intime, come una minigonna "vertiginosa" o pantaloncini corti in denim (ma anche quelli in normale cotone che hanno spopolato per tutta l'estate 2016). Da abolire o rinunciare, perché esporre centimetri di lato B alla pubblica vista non è molto chic, specialmente quando la carta d'identità sarebbe da ulteriore rinnovo. Su questo argomento viene in mente una famosa citazione dal film Blade runner "I've seen things you people wouldn't believe" (ho visto cose che voi umani non potreste immaginarvi) ma per gli italiani abbiamo ancora la speranza di lottare contro la grettezza e barbarie più totale.

Che si tratti di una banale scritta su un top o di un semplice ghirigoro sulla tasca posteriore dei jeans, D) indossare qualcosa di luccicante dopo i 14 anni dovrebbe essere considerato fuori legge a prescindere, perché gli strass fanno subito pensare a sogni adolescenziali non necessariamente esauditi. Quindi perché rischiare di essere scambiata per una reginetta di bellezza mancata.


Nonostante tutto, siamo liberi di fare quello che ci pare. Quelli che vogliono sembrare giovani ci provino, ma lascino la libertà di esprimere un giudizio critico (non offensivo) al denim logorato, tagliato, ridotto, luccicoso ed inadatto a quasi tutti.

Sentirsi bene con sé stessi è importante, ma poichè si vive in società, bello sarebbe sentirsi bene anche con gli altri senza rincorrere esibizionismi che non sempre sono "moda" ma spesso sono commercio







 

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