giovedì 1 settembre 2016

Gastronautica, consulenza alimentare di base

Ci sono detti di saggezza popolare, proverbi, credenze diffuse e condivise, situazioni ben conosciute che invece hanno l'unico merito di essere scandalosamente prive di ogni fondamento.
A cominciare dal fatto che come dicevano i latini "Vox populi, vox Dei" si usava per indicare la veridicità di un’affermazione sulla quale il popolo era concorde, pur in mancanza di validi riscontri oggettivi, cosa che invece non la rende affatto vera, ci sono tante altre storie che non hanno alcun senso. Populismo di massa, oggi si direbbe, sottolineando che con la pancia non si ragiona mai.

Nel caso del cibo, alcune convinzioni si adattano alla perfezione a questo schema "nonsense", perché ormai talmente radicate nella cultura popolare che in pochi si azzardano a contestarle, benchè siano prive di qualunque fondamento scientifico anzi per dirla tutta siano delle "emerite sciocchezze".

IL PESCE FA BENE ALLA MEMORIA
Potremmo definirlo un riuscitissimo “pesce d’aprile” perchè se è vero che il fosforo ha delle innegabili virtù (contribuisce alla formazione di ossa e denti e alla costituzione di importanti molecole ed è utile a molti organi, fra cui il cervello, dove avvengono fra gli altri anche i processi mnemonici) non è però vero che il pesce ne sia la fonte privilegiata, visto che carne, formaggi, rosso d’uovo e molti farinacei ne contengono la stessa quantità, ovvero 150 mg per 100 grammi.

IL LATTE PROTEGGE DALL’AVVELENAMENTO
Luogo comune fra i più diffusi, ma anche fra i più pericolosi, il latte non solo non serve a proteggere da un’eventuale sostanza tossica ingerita, ma in alcuni casi può addirittura peggiorarne gli effetti: i grassi in esso contenuti possono infatti solubizzare alcuni veleni liposolubili, diffendendoli così più rapidamente nell’organismo e aggravando l’intossicazione.

IL CIOCCOLATO FA MALE
Guardato con sospetto dalla Chiesa fin dal XVI secolo, per il piacere che procurava, in realtà il cioccolato, ricavato dai semi dell’albero di cacao, è un valido antistress e un blando antidepressivo, ma protegge anche il sistema cardiocircolatorio, aiuta a ridurre il colesterolo cattivo e contrasta la fatica psichica. Sarebbe meglio sceglierlo nella versione fondente, perché tutti i benefici elencati diminuiscono con l’aumentare della percentuale di latte. Sempre da sconsigliare per chi soffre di emicrania e può essere letale per alcuni animali.

MANGIARE DI NOTTE FA MALE
Altro credo popolare da sfatare è che nutrirsi di notte sia più dannoso che farlo di giorno. Niente di più falso, le calorie restano calorie e gli studi dimostrano che il peso non cambia anche se assumiamo il 65% del nostro fabbisogno giornaliero nelle ore notturne. Se poi una persona per vari motivi dovesse lavorare di notte o consumare energie durante la notte, non sarebbe il pasto notturno quello che gli rovina la vita.


LA FRUTTA LONTANO DAI PASTI
Non è vero neppure che mangiare la frutta a fine pasto faccia male. La vitamina C facilita l’assunzione del ferro acquisito con gli alimenti vegetali. Inoltre, non è vero che per fare bene non vada sbucciata: la buccia non è particolarmente ricca di vitamine e le fibre contenute sono presenti anche nella polpa.


I DIGESTIVI PER AGEVOLARE
L’amaro a fine pasto non fa digerire. L’alta gradazione alcolica del liquore irrita le pareti dello stomaco e può produrre esattamente l’effetto opposto a quello sperato. Ad aiutare, invece, è un bicchiere di vino durante il pasto perché la bassa gradazione alcolica stimola la secrezione gastrica.



 
Meglio rivolgersi ai medici per problemi alimentari e lasciate perdere la voce del popolo o di internet, social, non esperti e speculatori. 
Questa è la migliore consulenza che si può dare agli interessati.










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